Materasso, cuscino e coperta offerti ai passeggeri al momento dell’imbarco. Lufthansa sta già sperimentando i voli in comfort zone per la tratta Francoforte – San Paolo. Air New Zealand è pronta ad una soluzione simile.
Sono le “file dormienti”, così definite da Lufthansa, i posti per lunghi viaggi dove i passeggeri possono alloggiare con comodità. Si tratta di tre o quattro posti trasformati in letto, che consentono di dormire in occasione di lunghe tratte. È sicuramente una simpatica ed utile innovazione che, la compagnia tedesca, sta già proponendo ai suoi clienti. Salire a bordo di un aereo del genere, significa viaggiare e riposare al tempo stesso. I passeggeri ricevono, prima della partenza, materasso, cuscino e coperta.
L’esperimento è già in essere sulla rotta Francoforte – San Paolo. In pratica, è stato trasferito in aereo il sistema cuccetta dei treni che, i clienti, possono prenotare al check-in o al gate, chiedendo di voler occupare la fila. Il servizio costa all’incirca 220 euro, ma non è possibile prenotarlo, lo si può fare, come detto, solo all’imbarco.
Ovviamente, per il vettore, significa trasportare meno persone e questo potrebbe essere un limite. Infatti, la maggior parte delle linee aeree, per le classi economiche prevedono ,nei lunghi viaggi, il sedile reclinabile per riposare.
È una questione di scelte. I voli “comfort” sono importanti soprattutto per evitare il jet lag, cioè lo scompenso temporaneo generato dal cambio del fuso orario, sulle tratte intercontinentali.
Riposare in occasione di voli di questo tipo resta la sfida del futuro. Infatti, oltre la compagnia tedesca, anche Air New Zealand ha presentato una soluzione simile. Viaggiare in classe economica in assoluta comodità è sicuramente il futuro del volo commerciale, ma bisognerà afforntare un limite oggettivo: la riduzione dei posti. È quindi necessario e non tanto futuristico, pensare a riprogettare gli aerei in tal senso, magari con dei piani dedicati alle cuccette. Il problema è, ovviamente, per viaggi a lungo raggio.
Forse, nei prossimi anni, qualche progettista realizzerà l’aereo con “file dormienti” magari trovando la soluzione giusta alla riduzione dei posti.