Rimborso o risarcimento del volo? Scopri cosa chiedere alla compagnia aerea

Rimborso e risarcimento del volo uguali?
Photo: Daniel Lim | Unsplash

    Differenze rimborso volo e risarcimento:

  1. Rimborso del volo: quando ne hai diritto
  2. Risarcimento e compensazione pecuniaria
  3. Rimborso e risarcimento del volo si possono sommare

Se il tuo volo è stato cancellato e hai dovuto rinunciare alla vacanza oppure un ritardo ti ha costretto a trascorrere Capodanno in aeroporto hai diritto a un risarcimento. Oppure è un rimborso? Rimborso o risarcimento del volo non sono la stessa cosa e spesso hai diritto a entrambi.

Molto spesso nelle richieste di compenso alle compagnie aeree per i disagi causati dalla cancellazione o il ritardo di un volo si assiste a una certa confusione riguardo la tipologia di indennizzo richiesto.

I termini rimborso e risarcimento vengono usati allo stesso modo, indipendentemente dal motivo per cui non si è potuto volare o si è rimasti in aeroporto.

Ma è così? È davvero indifferente chiedere un rimborso o un risarcimento per il volo cancellato? Naturalmente no.

La tipologia e l’entità della restituzione a cui si ha diritto varia a seconda del problema che si è verificato.

 

Rimborso del volo: quando ne hai diritto

Il rimborso indica la restituzione di una cifra che è stata versata. Nel caso del volo si tratta di restituire una somma spesa per un servizio che non può più essere fornito.

La casistica delle occasioni in cui è possibile richiedere il rimborso (non il risarcimento) del volo per un disservizio è piuttosto ampia e variegata, vedere il proprio volo cancellato all’ultimo momento non è infrequente, purtroppo.

Chi deve impegnarsi alla restituzione pecuniaria in questi casi quindi? La compagnia aerea rimane sempre l’interlocutore di riferimento.

Anche se si è passati attraverso un’agenzia di viaggi o un tour operator, è il vettore di volo a doversi far carico del rimborso.

Naturalmente, come spieghiamo nel nostro approfondimento sui diritti del passeggero e sulle tipologie di disservizio, questo si deve verificare secondo determinate modalità perché il passeggero possa richiedere il rimborso.

La cancellazione o il ritardo devono verificarsi senza giustificato motivo e per cause di forza maggiore.

 

Risarcimento e compensazione pecuniaria

Il risarcimento invece viene erogato a fronte della presenza di un danno. Il danno può essere di carattere economico/materiale (pensiamo, ad esempio alla perdita di un’importante occasione di lavoro per colpa del ritardo aereo) o morale (la rinuncia alla vacanza con relativa perdita dei costi già sostenuti per l’hotel può essere un buon esempio, ma anche l’impossibilità di stare vicino a una persona cara che sta male o partecipare a un evento importante sono motivi altrettanto validi).

Nel caso si sia verificato questo danno per la cancellazione del volo, un suo ritardo (superiore alle 3 ore) o overbooking, il passeggero ha diritto a una compensazione pecuniaria che varia in base alla lunghezza delle tratte:

  • 250€ per i voli inferiori a 1500 Km,
  • 400€ per voli compresi tra i 1500 Km e i 3500 Km,
  • 600€ per voli superiori a 600 Km.

Questa indennità diminuisce del 50% nel caso si decida di accettare un volo alternativo che consente di arrivare a destinazione.

Inoltre, la compagnia dovrà impegnarsi a fornire a chi si ritrova a dover aspettare in aeroporto per una delle motivazioni elencate:

  • Pasti e bevande in relazione alle tempistiche d’attesa
  • Sistemazione in albergo qualora il disagio comporti la necessità di un pernottamento
  • Trasferimento da e per l’aeroporto all’albergo
  • Due telefonate/fax/email

Riepilogando, in caso di volo in ritardo o cancellato senza giustificato motivo potrebbero spettare i seguenti importi:

Voli fino a 1500 kmTra 1501 e 3500 kmOltre 3500 km
es. Napoli - Milanoes. Roma - Osloes. Roma - Tokyo
250€400€600€

 

Rimborso e risarcimento del volo si possono sommare

Nel nostro focus sui risarcimenti dei viaggi di lavoro abbiamo visto come, in caso di ritardo/cancellazione di un viaggio d’affari, il rimborso spetti all’azienda che si è impegnata nell’acquisto del biglietto mentre il risarcimento vada al dipendente che non ha potuto volare o è dovuto restare in aeroporto.

Si tratta, però, di un caso particolare in cui chi acquista il biglietto e chi vola sono due persone diverse. Se, invece, la persona che ha comprato il biglietto e quella che ha perso il volo coincidono –come accade nella maggior parte dei casi– rimborso e risarcimento del volo cancellato possono essere sommati.

Ecco spiegata, forse, la confusione che aleggia sui due termini.

Anche se rimborso o risarcimento sono diritti che spettano al passeggero vittima di un disservizio, l’iter burocratico per ottenerli non è sempre facile e lineare. Le compagnie possono giocare sul fatto che non tutti i viaggiatori sono consapevoli dei propri diritti per proporre soluzioni alternative (eventuali voli futuri, ad esempio) che rischiano di comportare l’annullamento di questi benefici.

Per questo è importante rivolgersi a professionisti esperti che conoscono bene la normativa, le condizioni le caratteristiche di richiesta delle diverse compagnie aeree.

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